Sesta tappa del nostro percorso turistico è la chiesa parrocchiale intitolata a Santa Maria. Questa chiesa, dalle origini antichissime, era situata all’interno delle mura del castello, ragion per cui veniva chiamata Santa Maria in castrum, ed era di proprietà dei Cattaneo, all’epoca signori di Momo. La presenza della chiesa di Santa Maria, un tempo di dimensioni minori, era già documentata in atti scritti del XII secolo e i resti dell’antica costruzione romanica si possono ancora osservare alla base del nuovo campanile. Sempre dagli scritti di un tempo possiamo anche ricavarne l’aspetto sia interno che esterno, infatti si legge come nel 1600 la chiesa fosse suddivisa in due navate, e al suo interno vi era una cappella secondaria intitolata ai SS. Giulio e Antonio, poi sostituita dalla cappella del Rosario con entrata dal coro, ornata di stucchi e pitture e nella quale era stata collocata una statua della Vergine Maria; all’esterno della stessa è ancora possibile leggere la data del 1620. Il campanile era posto lungo il fianco sud ed era a base quadrata. L’ampliamento che diede alla chiesa l’aspetto odierno fu effettuato a partire dal 1684 con la sopraelevazione della navata centrale, l’ampliamento del coro, il rifacimento della sacrestia e la costruzione della terza navata, mentre nel 1751 venne inserito il nuovo altare in marmo e nel 1759 la balaustra. Sempre all’interno della chiesa vennero collocati: nella navata Sud l’altare di San Giovanni Evangelista e il già citato altare del Rosario, mentre nella navata minore a nord venne collocato il battistero, l’altare di San Giovanni Battista, l’altare dei morti e l’altare delle reliquie in testa alla navata. Nel 1815 l’interno della chiesa subì un ulteriore modifica, quando i fratelli Luigi e Gaudenzio Cagnardi, divenuti proprietari del monastero e della chiesa di San Bartolomeo, donarono sia l’altare della fine del ‘600 che il dipinto raffigurante la Vergine, entrambi collocati nella cappella detta del suffragio. La cappella del Suffragio venne poi eliminata nel 1860 per fare posto al tempietto di San Zeno e Santa Tecla fatto costruire dal popolo di Momo, vennero però mantenuti nello stesso posto sia l’altare che il dipinto della vergine. I corpi dei due Santi Zeno e Tecla (prima contenuti nelle rispettive figure di cera) vennero riposti in un’arca di legno e collocati nel nuovo tempietto il 14 agosto 1860. L’ultima modifica venne effettuata nel 1935 con la costruzione del nuovo campanile all’angolo nord-est della chiesa. Sempre all’interno della chiesa è stato collocato sopra il portale d’ingresso l’organo, restaurato nel 1993